OVER/Emergenze Teatrali 2020: selezionati i finalisti del bando


OVER è un’iniziativa che nasce nel 2019 dalla volontà di Argot Produzioni di continuare a dare respiro e spazio a esperienze artistiche che sono state definite “Emergenze Teatrali”.

Questo percorso nasce in sinergia con il Teatro Argot Studio e il NEST Napoli Est Teatro, due realtà culturali cittadine profondamente legate al proprio territorio che da anni portano avanti un sogno molto vivido e concreto: essere un porto sempre aperto per tutti gli artisti che cercano un approdo e per una comunità locale che ha bisogno di spazi liberi dove poter conoscere realtà nuove che li mettano in contatto con il mondo.

Il Premio OVER 2020 nasce con questa finalità ancor prima che l’emergenza sanitaria stravolgesse le vite di tutti e costringesse i teatri d’Italia a chiudere i propri locali al pubblico. In un momento così delicato, realtà come Argot e NEST possono solamente scegliere se scomparire del tutto o continuare a esistere: ecco allora che questo premio oggi rappresenta una lotta per la sopravvivenza e per dare un segnale pubblico e politico. Se in città come Roma o Napoli non sarà più possibile permettere l’ingresso al pubblico in spazi di piccoli dimensioni si perderà anche l’occasione di conoscere artisti che da tutta Italia cercano di emergere e dare visibilità al proprio lavoro. Senza la nostra ricerca anche i grandi teatri e le istituzioni non avrebbero materiali con cui proporre stagioni innovative e portare avanti il nutrimento che serve alle persone per migliorare la propria conoscenza, stimolando la propria appartenenza al mondo.  #SavetheArtist è il claim di questa edizione, scelto prima che scoppiasse l’emergenza COVID 19, che va rilanciato oggi con maggiore forza.

La commissione di OVER/Emergenze Teatrali ha selezionato, tra tutte le proposte pervenute, i quattro progetti finalisti del bando:

Alessandro Anglani con Romeo E Giulietta

Coppelia Theatre con Senz’occhi

Camilla Guarino con Let Me Be Someone Okay

Hosteria Fermento con In Marcia 

Gli studi dei quattro progetti finalisti saranno presentati pubblicamente il 28 luglio 2020 presso gli spazi del NEST Napoli Est Teatro alla presenza della commissione di valutazione. Tra gli studi presentati ne verranno individuati due che accederanno alla fase conclusiva prevista il 3 e il 4 ottobre 2020 al  Teatro Argot Studio, dove verrà decretato il progetto vincitore.

La commissione di valutazione sarà composta dalle direzioni di tutti i soggetti promotori: Argot Produzioni / Teatro Argot Studio, NEST Napoli Est Teatro, Theatron 2.0. Inoltre, le commissioni saranno affiancate da un osservatorio di giovani spettatori under 30 composto dai progetti di formazione Dominio Pubblico_La Città agli U25 e GiovaniO’Nest, che hanno l’obiettivo di avvicinare e di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze al mondo della cultura e dell’arte scenica.

Oltre ad Argot e NEST, il progetto OVER entra a far parte dell’azione di rete nazionale Risonanze, nata per tutelare e promuovere la nascita di proposte artistiche Under 30.  

Lo studio che vincerà il premio otterrà una residenza presso il Nest Napoli Est Teatro, due giorni di programmazione nell’ambito della stagione del Nest e tre giorni di programmazione nell’ambito della stagione del Argot Studio. Theatron 2.0 garantirà una fornitura di servizi di comunicazione (promozione e ufficio stampa) e avviamento alla distribuzione per le date di Roma e Napoli.

“Albania casa mia” di Aleksandros Memetaj

Sabato 13 maggio “Albania casa mia” di Aleksandros Memetaj sarà ospite del Festival Trasparenze.
In scena al Teatro dei Segni (Via San Giovanni Bosco, 150 – Modena) con inizio spettacolo alle ore 17.00.

Albania casa mia
di e con Aleksandros Memetaj
regia Giampiero Rappa
aiuto regia Alberto Basaluzzo
Produzione Argot Produzioni
Vincitore Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2016
Vincitore Premio Avanguardie 20 30 [Bologna]

25 febbraio 1991, Albania. Il regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di EnverHoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona.
I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza. “Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. E’ anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto ­ apparentemente lontani ­ si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.

Albania casa mia – Sweet Home Albania approda a New York

Albania casa mia di e con Aleksandros Memetaj, regia Giampiero Rappa, sarà al “In Scena! Italian Theater Festival NY” il 5 e 7 maggio 2017.

Giunto alla quinta edizione, il Festival si pone come obiettivo quello di portare sulla scena newyorkese le migliori produzioni italiane.

5 maggio – alla CASA ITALIANA ZERILLI-MARIMO’
7 maggio – al THE BRICK (BROOKLYN)

READ MORE http://www.inscenany.com/albania-casa-mia/

Senza Glutine

Argot Produzioni presenta SENZA GLUTINE di Giuseppe Tantillo per la regia di Daniele Muratore e Giuseppe Tantillo, con Valentina Carli, Vincenzo De Michele, Orsetta De Rossi e Giuseppe Tantillo.

DEBUTTA AL TEATRO ARGOT STUDIO il 26 aprile

SENZA GLUTINE

di Stefano Benni

regia Maurizio Panici

con Stefano Benni, Elena Arvigo, Irene Maiorino, Maurizio Panici, Tiziano Panici, Dacia D’Acunto.

aiuto regia Maria Stella Taccone

musiche Umberto Petrin e Paolo Damiani

luci Fabio Durastante

grafica Marcella Santomassimo

“La cosa più difficile in assoluto è lasciarsi. Anche se non ci si ama più. E in un certo senso non è neanche un male. Se non fosse così non si farebbero un sacco di cose. E non si conoscerebbero veramente le persone. In fondo cominciamo davvero a conoscere la persona che ci sta accanto quando smettiamo di provare qualcosa per lei. Solo allora riusciamo a vederla per quello che è. E a quel punto viene fuori tutto quell’insieme di senso di colpa, malinconia, tenerezza e gratitudine che prende il nome di rapporto stabile. Dove il sesso è una chimera e la dermatite atopica una triste realtà”.

Fran e Lisa hanno trent’anni e stanno insieme da cinque. Paolo e Felicia di anni ne hanno quasi cinquanta e la loro relazione va avanti da quindici. Ne verrà fuori un inevitabile incrocio che metterà a dura prova la solidità delle due coppie.

La prima volta che mi sono innamorato avevo nove anni. Era il 10 maggio ed erano le sette di sera. E lo ricordo bene perché un’ora dopo saltai la cena per la prima volta nella mia vita, a causa di un’improvvisa colica addominale. Da allora fino al compimento dei trent’anni mi sono innamorato altre otto volte. E a ogni innamoramento è seguito un disturbo di natura gastrointestinale. Ho sempre letto che il mondo è diviso tra chi ama col cuore e chi con la testa. Io amo con lo stomaco e l’intestino. E vi assicuro che le conseguenze sono meno romantiche. La verità è che mi riesce difficile scindere il concetto di amore da quello di digestione. Li considero affini. In entrambi i casi, infatti, si tratta di assorbire e trasformare (alimenti o sentimenti) avendo cura di eliminare le scorie. Sono partito da qui per raccontare questa storia. La storia di due coppie che non hanno la forza di lasciarsi. E che grazie a questa incapacità riescono a realizzare i propri desideri. La mancanza di coraggio infatti, checché ne dica la psicanalisi, non è necessariamente un male. Rimanere bloccati in un rapporto apre a un caleidoscopio di possibilità e permette di cogliere dettagli, che altrimenti sarebbe impossibile notare. .

Giuseppe Tantillo è un attore e drammaturgo palermitano. Dopo il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico lavora in teatro con Armando Pugliese, Massimiliano Farau e Giampiero Rappa. Approda poi al cinema e in televisione. È uno dei protagonisti del film di Stefano Tummolini “L’estate sta finendo” e dell’opera prima di Emma Dante “Via Castellana Bandiera” in concorso alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia.
In televisione ha preso parte a “Il figlio della luna”, “Il Bosco”, “Carnezzeria”, ma il pubblico lo ricorda soprattutto come uno dei protagonisti di serie di grande successo come “Squadra Antimafia”, “Un passo dal cielo”, “RIS Roma” e “Romanzo Siciliano”. Nel 2012 scrive ed interpreta un monologo “familiare” che si aggiudica il Premio Artari. Nel 2013 il suo primo testo teatrale, “Best friend”,riceve la Segnalazione Speciale al prestigioso Premio Riccione per il Teatro. “Best friend” debutta nel 2015 al Teatro Vittoria di Roma. Interpreti Claudio Gioè e lo stesso Tantillo che ne cura anche la regia insieme a Daniele Muratore.

Teatro Argot Studio

Via Natale del Grande, 27
00153 Roma (RM)
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 20.30
domenica ore 17.30
Biglietti: 12 euro (intero); 10 euro (ridotto); 8 euro (studenti e over 65)
+ 3 euro di Tessera Associativa

info e biglietteria Tel 06.5898111
Email: info@teatroargotstudio.com