Ora di Otranto

otrantoResistere e lottare assediati da un esercito che rischia di travolgere e annientare il nostro essere e la nostra storia è ciò che disperatamente hanno fatto, a costo della vita, i poveri pescatori otrantini nel 1480 quando fu loro chiesto di abiurare a ciò che erano e di rinnegare le proprie idee e le proprie tradizioni, ma è una cosa che riguarda anche noi oggi, aggrediti da una volgare sottocultura imperante e invadente che vuole farci parlare americanese, adorare il “vello d’oro” e dimenticare chi eravamo: insomma strapparci l’anima.

Chiunque abbia lottato per la propria identità, sia perché assediato dai turchi o dai cristiani (non è certo questo il punto), per ragioni razziali, idealiste o religiose (comunque e sempre pretesti per giustificare sopraffazioni economiche), capisce bene perché vogliamo portare in scena questa antica storia otrantina di uomini giusti “dalla squisita capacità di comportarsi bene nell’ora destinata” attingendo alle nostre più antiche tradizioni musicali e di teatro da strada. Maria Corti inizia così il suo bel romanzo

Debutti o alcuni dei teatri più importanti delle tournées

OTRANTO luglio 2002
PRATO, Teatro Metastasio maggio 2003