ARGOT. UNA CASA PER LA NUOVA DRAMMATURGIA
Da sempre Argot è una struttura di produzione teatrale che si occupa prevalentemente di drammaturgia contemporanea, dedicando un rilievo specifico agli autori italiani e a progetti che operano sull’integrazione dei linguaggi, al fine di contribuire al rinnovamento della scena teatrale: perché occuparsi del contemporaneo, di un teatro del tempo presente, significa conoscere in profondità il nostro essere uomini di questo tempo, capirne i conflitti, riflettere sulle tensioni espresse sulla società, porsi domande.
Fin dall’inizio la critica segue con entusiasmo questa nuova avventura.
“C’è stato uno spazio, a Roma, che in anni insospettabili e anticipatori ha permesso di fare teatro con l’immediatezza dei colpi di testa, col concorso di attori di culto, con le drammaturgie da instant theatre, con la dimestichezza di cordate di artisti – amici, con i numeri 0 di avventure poi cresciute a eventi nazionali, e con un concorso di branchi folti e inediti di pubblico. Questo spazio così elastico e avveduto, così trampolino e meeting point, così fabbrica e palestra, così galleria e village, questo spazio che creò mode e modelli, che lanciò sistemi aggregativi e frontiere elaborate o disincantate del linguaggio, che si liberò di ideologie per mettere in produzione idee, e che mutò la mappa della nuova scena a Roma e, direi, in Italia, questa stanza di compensazione della scrittura, della voce e della regia in un quadro di club culture che rendeva tutti (artisti, addetti ai lavori e spettatori) responsabili di pratiche nuove, di tensioni nuove, di crisi nuove, di sarcasmi nuovi, di scandali nuovi, di autoreferenzialità nuove, di internazionalità nuove, di poetiche nuove e di appartenenze nuove, questo luogo che esercitò risonanze e che diffuse un’identità formativa e informativa tale da segnare una svolta, questo campo da gioco per partite irrituali ma clamorose era una piccola sala nel quartiere Trastevere, l’Argot Teatro. Una struttura ideata e condotta fin dalla metà degli anni Ottanta da un attore – regista, Maurizio Panici, che ebbe l’intuito di rendere fluida la programmazione, di creare una casa per gli artisti giovani, senza pretendere un tesseramento della ricerca. Il risultato di spettacoli, incontri, formule e progetti fu quello di svecchiare un panorama troppo élitario delle pur gloriose ( e necessario a suo tempo) cantine romane…” (Rodolfo Di Giammarco)
Di seguito diamo atto del lavoro degli ultimi venticinque anni.
Italia – Germania 4 a 3 protagonisti Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Ennio Coltorti e Mattia Sbragia (1987) segna l’inizio di questa avventura.
Nel 1989-90 debutta Volevamo essere gli U2, una commedia di Umberto Marino. Una scommessa come tante altre. Cinque giovanissimi sconosciuti – allievi del Centro sperimentale di cinematografia – e un autore, che si stava affermando per la sua capacità di disegnare il mondo dei giovani d’oggi, si mettono in gioco. Nel giro di tre anni lo spettacolo andrà in tutti i più grandi teatri d’Italia così come tante altre produzioni.
Dopo Umberto Marino, Duccio Camerini, Giuseppe Manfridi ad Argot si avvicinano altri giovani autori come Edoardo Erba e Angelo Longoni, allievi della Scuola di drammaturgia del Piccolo di Milano, mentre emergono altri giovani attori come Amanda Sandrelli, Alessandro Gassman, Gianmarco Tognazzi, Kim Rossi Stuart, Massimo Wertmuller, Francesca Reggiani, Luca Zingaretti, Bruno Armando, Rocco Papaleo, Blas Roca Rey, Chiara Noschese, Pasquale Anselmo, Lucrezia Lante della Rovere.
Iniziano le collaborazioni con le istituzioni teatrali pubbliche e private: l’IDI affida per tre anni all’Argot le mises en espace dei testi dei giovani autori “Under 30” segnalati dalla critica.
Di questi anni è lo spettacolo di Ruggero Cappuccio, Delirio marginale, vincitore della selezione 1993. In campo editoriale la Ricordi pubblica nella sua collana di teatro molti testi rappresentati all’Argot. Sono pubblicate nelle edizioni Millelire alcune interviste ai nuovi autori.
E’ in questo anno che l’Argot riceve il premio speciale IDI per la nuova drammaturgia a cui seguiranno tre biglietti d’oro Agis per la valorizzazione dei giovani interpreti.
A partire da quel periodo per il regista Panici iniziano altre collaborazioni importanti soprattutto sulla linea della rilettura dei grandi testi classici: in particolare con lo scultore Arnaldo Pomodoro e l’attrice Pamela Villoresi – Antigone (1996), Fedra (1997), Atridi (1998), La locandiera (2000), Tre Sorelle (2003), Medea (2003), Lisistrata (2004)- con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini (I giganti della montagna 2001).
Troilo e Cressida con Antonio Latella, Rolando Ravello, Danilo Nigrelli inaugura la biennale internazionale dei giovani artisti del 1999.
La collaborazione con Arnaldo Pomodoro e Pamela Villoresi vedrà anche la nascita del progetto per i teatri antichi con la saga dell’Orestea nella riscrittura di Michele Di Martino.
Dal 1996 al 2001 Argot collabora stabilmente con la manifestazione Enzimi del Comune di Roma – dedicata alla creatività giovanile – per il settore teatro.
Accanto all’incontro con la grande drammaturgia del ‘900 con Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman per Rossella Falk e Maddalena Crippa (debutto 2007), viene messa in scena La Maria Zanella (premio Ubu 2005) di Sergio Pierattini con Maria Paiato, spettacolo che ha debuttato nel 2002 e riproposto per molti anni.
Nel 2007 sono stati anche realizzati Tango di Francesca Zanni con Crescenza Guarnieri e Rolando Ravello, sul tema dei desaparecidos argentini, e – in collaborazione con il Comune di Roma – il progetto Orizzonti, per 4 giovanissimi autori e 10 altrettanto giovani attori, coordinati da Michel Marc Bouchard per la regia di Maurizio Panici.
Sul versante della commedia intelligente, sono stati proposti i testi di due tra i più interessanti autori della scena francese, Jean Marie Chevret e Josiane Balasko che vedono protagoniste rispettivamente Paola Gassman e Pamela Villoresi. L’appartamento è occupato e Un grande grido d’amore , nei quali gli autori con intelligenza, ironia e profondità raccontano storie di oggi.
Nell’anno 2008 inizia la collaborazione con l‘Associazione Teatrale Pistoiese: viene allestita una novità assoluta di Giuseppe Manfridi, Marlene, che racconta, dagli anni 50 al 1975, il travaglio privato di una grandissima artista consegnata al mito e il suo rapporto con la Storia e gli affetti personali, sullo sfondo di una Germania devastata dalla guerra. Protagonista Pamela Villoresi con David Sebasti e Orso Maria Guerrini.
Nel 2009 vanno in scena altri progetti specifici di teatro sociale e civile, che hanno come protagoniste Mascia Musy e Crescenza Guarnieri: Musy è stata prima Etty Hillesum nel nuovo allestimento di Ascoltami Bene, poi ha debuttato con Love, da un racconto di Susanna Tamaro, storia di una bambina rom venduta a degli sfruttatori. Entrambi gli spettacoli hanno la regia di Emanuela Giordano.
Dopo la ripresa di Niente Più Niente Al Mondo di Massimo Carlotto – amarissima analisi sui comportamenti legati al consumo e fuori dagli affetti, scritta da uno degli autori più amati dai giovani – Crescenza Guarnieri è stata la protagonista de La Serva di Gianni Clementi: storia di una serva con la vita scandita dal lavoro, dai rimproveri dei padroni e dal rimpianto degli affetti lontani.
La collaborazione con l’Ass. Teatrale Pistoiese si conferma negli anni successivi: nel luglio 2009 debutta al 52° Festival di Spoleto lo spettacolo novità assoluta per l’Europa, Appuntamento a Londra di Mario Vargas Llosa, protagonisti Pamela Villoresi e David Sebasti, regia di Maurizio Panici. La storia che racconta è una acuta e profonda riflessione sul tema dell’identità e sulla vita segreta delle persone. Lo spettacolo è anche un’indagine sui valori dell’amicizia e dei sentimenti, su quel sottile filo che ci lega come esseri umani, come attrazione profonda dell’uomo per l’altro da sé. Successivamente nel agosto 2012 debutta al Festival La Versiliana Eva contro Eva, racconto raffinato e acuto sul mondo del teatro come rappresentazione di tutto il mondo.
Riconosciuto con decreto ministeriale nel giugno 2011 con l’attività fino a dicembre 2014, il nuovo soggetto teatrale ArTè – Teatro Stabile di Innovazione – nasce dall’unione di ARGOT Produzioni e TeMa – Teatro Mancinelli – ha realizzato numerose produzioni, in particolare con la Compagnia dei Giovani tra cui ricordiamo: Come vi piace – As you like it, di William Shakespeare che ha debuttato al Festival La Versiliana ad Agosto 2013 ed è stato presentato per il Capodanno 2014 al Teatro Argentina di Roma come evento speciale; il Teatro Comico di Carlo Goldoni; Canto di Natale e Le Avventure di Pinocchio- storie di un burattino. Mentre sulla linea della drammaturgia contemporanea, ricordiamo le produzioni realizzate dal 2012 ad oggi: Molly, l’Uomo del Destino, L’abito della Sposa, Concerto per Odysseo, Io Lilith.
Dal 2015 la Coop. Argot ritorna ad essere Impresa di produzione come teatro di innovazione producendo spettacoli come Albania Casa Mia di G. Rappa, Tempesta per la regia di M. Panci, Senza Glutine di G. Tantillo e nel 2018 riprende la collaborazione con U. Marino per lo spettacolo Roger con Emilio Solfrizzi.
Dal 2018 alla direzione artistica di Maurizio Panici si affianca quella di Francesco Frangipane che firmerà le regie dello spettacolo Sette anni con Giorgio Marchesi, Giusto la fine del mondo con Anna Bonaiuto e La storia di Re Lear con Vanessa Scalera. Nel 2019 si instaura una collaborazione con Pierfrancesco Pisani per Infinito srl. Argot e Infinito sono attualmente impegnati nella cooproduzione di spettacoli come Taddrarite di Luana Rondinelli con Donatella Finocchiaro, Antonia Truppo e Claudia Potenza, Souvenir con Francesca Reggiani, Da Lontano con Isabella Ragonese per la regia di Lucia Calamaro. Altra collaborazione importante è quella con il Nest – Napoli Teatro Est che vede entrambe le società impegnate nella distribuzione e produzione di Non Plus Ultras con Adriano Pantaleo, spettacolo risultato tra i finalisti del Premio Inbox 2020.