PROGETTO ARTISTICO ANNUALITÀ 2025
Argot è da sempre, anche grazie al suo spazio, il Teatro Argot Studio, che nel 2024 ha compiuto 40 anni, un punto di riferimento progettuale e produttivo di autori e artisti della scena contemporanea italiana.
E anche nel 2025, e per tutto il nuovo triennio, la progettualità ruoterà principalmente intorno alla promozione della drammaturgia contemporanea italiana come testimonieranno le sei novità assolute che Argot metterà in scena:
LIMERICK, tratto dall’omonimo podcast di Rai Radio 1 e scritto da Marco Andreoli in collaborazione con Diego Sepe, è il nuovo progetto diretto e interpretato da Michele Riondino e con altri quattro attori. Racconta di un frontman di un gruppo rock di fama mondiale all’apice della sua carriera. Nonostante il successo, dopo l’ultimo concerto, stremato e perso nei suoi pensieri, decide di scomparire dalla scena. Prepara un borsone e abbandona l’hotel lussuoso in cui alloggia, iniziando un viaggio solitario, un nuovo capitolo della sua esistenza che lo porterà all’appartamento di Elle, un vecchio amico scomparso molti anni prima. In quell’appartamento, Lim ritrova anche la vecchia stazione radio costruita da Elle e, una volta rimessa in funzione, la usa per esprimere i propri pensieri e per procedere lungo un tormentato processo di autoanalisi; anche se non sa se ci sia qualcuno, lì fuori, ad ascoltarlo. Qui la musica si alterna al silenzio, i pensieri sono parole da pronunciare, e la ricerca del bandolo della matassa lo mette davanti ai propri demoni.
LAPOCALISSE di e con Valerio Aprea, su testi di Marco Dambrosio in arte Makkox, affronta il tema dell’apocalisse dovuto al cambiamento climatico ma anche alla deriva sociale. L’apocalisse è imminente. L’apocalisse è prossima. L’apocalisse è inevitabile. Ma siamo proprio sicuri? Davvero non c’è un barlume di speranza? Un minimo spiraglio di possibile intervento per scongiurare un destino che sembra ineluttabile? E se sì, a quali condizioni? Attraverso quali ostacoli? Siamo ancora in tempo per correggere la rotta? Ma poi, soprattutto, la vogliamo davvero correggere questa rotta? Dalla scienza al suo opposto, dagli algoritmi alle abitudini quotidiane, dalla politica al progresso e all’inerzia che lo frena. In questo nuovo spettacolo teatrale Valerio Aprea fa un assolo iperbolico sulla nostra resistenza e difficile adattabilità al nuovo, in una circumnavigazione attorno al concetto di cambiamento, necessario ad affrontare il buio che ci minaccia.
LA GUERRA COM’È, tratto dal libro di Gino Strada “Una persona alla volta”, è un duetto di parole e musica in cui Elio Germano, accompagnato dalla musica di Teho Teardo, darà corpo e voce al fondatore della ONG EMERGENCY e al suo straordinario impegno contro la guerra. Il racconto di chi la guerra l’ha vissuta dalla parte di chi ricuce, di una persona che non è interessata ai colori degli schieramenti, ma a rimettere insieme pezzi di umanità scomposta, è una cosa forte e rivoluzionaria in questo momento storico. Parole potenti, autentiche e dirette che hanno ispirato i due artisti che hanno deciso attraverso questo spettacolo di farsi strumento affinché le parole di Gino Strada vengano ascoltate da più persone possibili.
CANTANTI, scritto da Mario Gelardi e diretto da Carlo Geltrude, con Giuseppe Brunetti e Luigi Bignone, spettacolo vincitore di Over_Emerzenze teatrali 2024, indaga, con uno sguardo diverso, il mondo di coloro che hanno scelto di diventare collaboratori di giustizia. Enzo e Giovanni Brusca raccontano la loro educazione e di come fin da piccoli hanno visto lo Stato come il “nemico”. È la storia di due ragazzi cresciuti come due animali che, con violenza e prevaricazione, hanno raggiunto la loro posizione nella società. Cantare è una particolare modulazione della voce: c’è sempre un movimento interno che spinge l’uomo a emettere suoni. “Cantare”, nel linguaggio mafioso, è un termine usato per indicare l’atteggiamento di chi dice la verità al nemico, di chi fa la spia. Ma è davvero il pentimento il sentimento che spinge le mafie a “cantare” o un compromesso? L’Istituto della collaborazione è lo strumento più forte per la lotta alle mafie: ma è davvero il pentimento a muovere l’animo?
Il MACBETH di Filippo Gili con Daniela Marra e Massimiliano Benvenuto. Una riscrittura del capolavoro shakespeariano concentrata solo sulle figure di Lady Macbeth e Macbeth: per mettere una luce sul beffardo fato, e per capire come, conseguentemente, nasce, nella coscienza di una coppia fin lì ‘etica’, la genesi di un omicidio.
Ed è previsto anche un nuovo allestimento di quello che ormai è considerato un classico della drammaturgia italiana contemporanea: lo STABAT MATER di Antonio Tarantino, in questa nuova versione diretta dal regista cinematografico Luca Guadagnino e interpretata da Fabrizia Sacchi. Una preghiera di origine medievale che fa riferimento alla permanenza di Maria di Nazareth ai piedi della croce del Cristo: Maria Croce è una donna sola, emigrante del sud a Torino, che urla, vomita al mondo, soprattutto all’amore della sua vita, a Giuvà, la sua disperazione, e lo fa con grazia e sarcasmo, nel suo dialetto, in napoletano. Una scrittura forte, compatta e concentrica, piena di malaproprismi linguistici, commistioni dialettali, frasette ripetute a loop che conferiscono alla Maria tutta la sua popolana irriverenza.
Ma Argot non trascurerà la grande drammaturgia contemporanea internazionale come dimostra il debutto di TOCCANDO IL VUOTO dell’autore scozzese David Greig, con Lodo Guenzi, Matteo Gatta, Giovanni Anzaldo ed Eleonora Giovanardi per la regia di Silvio Peroni. Rappresentato per la prima volta in Italia, il testo del drammaturgo scozzese, recensito in maniera molto positiva dalla critica estera, pone alla base dell’opera il tema delle scelte, etiche e non, che circondano gli eventi. Tratto da una storia vera, la pièce è ambientata nel 1985 durante la scalata nelle Ande Peruviane, dove gli alpinisti Joe Simpson e Simon Yate restano vittime di un incidente.
Ma saranno tante anche le riprese di spettacoli di drammaturgia italiana contemporanea che vogliamo continuare a portare nei teatri di tutta Italia: SECONDO LEI, scritto e diretto da Caterina Guzzanti, anche in scena con Federico Vigorito, che è la narrazione, dal punto di vista femminile, delle dinamiche nascoste che regolano i rapporti all’interno di una coppia. Una storia che invita a riflettere su come la nostra cultura e la società in cui viviamo, malgrado la strada che ci sembra, almeno in apparenza, intrapresa, continuano a condizionare in modo invalidante sia le donne che gli uomini nelle scelte principali della loro vita così come nelle relazioni, nei legami più intimi con l’altro e con noi stessi. MATTEOTTI (anatomia di un fascismo), il nuovo testo di Stefano Massini che ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere. A cento anni di distanza è il teatro, è la musica, sono le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo, i suoni de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo a prendersi l’impegno di parlare. DIOGGENE scritto e diretto da Giacomo Battiato per Stefano Fresi, che è una pieçe divisa in tre quadri che ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso che si chiama Nemesio Rea: nel primo quadro interpreta un proprio testo, scritto in autentico volgare duecentesco; nel secondo quadro è nel suo camerino, mentre si veste, apprestandosi ad andare in scena, ma non è dello spettacolo che ci parla, bensì della appena avvenuta rottura violenta con la moglie, tra pianti, grida e insulti; nel terzo e ultimo quadro troviamo Nemesio che vive felice in un bidone dell’immondizia. Ha lasciato tutto, la sua professione e la sua vecchia vita. Ha deciso, come il filosofo greco Diogene, di rifiutare ogni ambizione e possesso per essere libero di parlare del vero senso della vita. ET_L’incredibile storia di Elio Trenta, scritto dallo sceneggiatore Gianmario Pagano per Luigi Diberti e con la regia di Francesco Frangipane e le musiche dal vivo di Raffaele Toninelli, che rappresenta un’occasione doverosa per conoscere la storia di Elio Trenta, giovanissimo sognatore, curioso, intraprendente, intelligente e meraviglioso emblema della genialità italiana, vissuto un secolo fa e morto troppo presto. Sono tante le storie di eccellenze italiane sconosciute o ignorate. Personaggi visionari che hanno visto prima di altri il futuro e che hanno contribuito a tracciarlo con la loro inventiva e genialità per poi essere completamente dimenticati e cancellati dalla memoria collettiva. Ed Elio Trenta, pressoché sconosciuto a tutti se non a qualche suo fiero concittadino, è sicuramente uno di quelli.
E verranno riprese anche le due drammaturgie europee: NON SI FA COSI’ dell’autrice francese contemporanea Audrey Shebat con Lucrezia Lante della Rovere e Arcangelo Iannace e la regia di Francesco Zecca, un testo che, alternando rabbia e umorismo, con una forza insolita, scuote i suoi personaggi, divertendo ed emozionando il pubblico; e il meraviglioso racconto breve di Franz Kafka UNA RELAZIONE PER UN’ACCADEMIA diretto e interpretato da Tommaso Ragno, sulla scimmia Pietro il Rosso che gli antropologi invitano all’accademia per ascoltare la sua storia, trovandosi davanti una scimmia-uomo calma, riflessiva, ironica, che racconta il suo percorso con una vena di malinconia e rabbia.
Una finestra particolare Argot continuerà a dedicarla anche alla poesia italiana sia con la ripresa del progetto IL SOGNO DI UNA COSA di e con Elio Germano e Teho Teardo, il primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini, scritto di getto negli anni dell’immediato dopoguerra, prima di Ragazzi di vita e di Una vita violenta, ma pubblicato solo nel 1962, per questo il romanzo risulta essere al tempo stesso il romanzo d’esordio e di conclusione della stagione narrativa di Pasolini. In quest’opera Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Sia con l’omaggio di Iaia Forte e della cantautrice Diana Teiera alla poesia contemporanea della poetessa Patrizia Cavalli con lo spettacolo VITA MERAVIGLIOSA: un ritratto in versi e in musica di Patrizia Cavalli, tra i poeti italiani contemporanei più letti ed amati. È possibile, così, entrare quasi per la prima volta tra questi versi capricciosi e sapienti, al cui centro regna incontrastato amore e la sua sintomatologia.
Argot darà ancora spazio anche a tutta una parte di attività volta all’innovazione e alla multidisciplinarietà attraverso lo sviluppo di nuovi progetti di realtà virtuale, prodotti all’avanguardia sviluppati da Gold Production, che pronti nel 2026.
Tra le mission principali del progetto c’è quella di dare spazio ad idee e ad artisti emergenti. Argot da sempre porta avanti un importante attività di scouting, che verrà riconfermata anche nel 2025, e per tutto il nuovo triennio, attraverso i due più importanti progetti di rete portati avanti nel triennio precedente:
“OVER – emergenze teatrali”, che giungerà alla sesta edizione, e che accanto ai partner’s consolidati che sono il NEST – Napoli Est Teatro, Fertili Terreni Teatro di Torino e il Pim Off di Milano, con la collaborazione di Dominio Pubblico, vedrà l’ingresso di un nuovo partner: il Teatro Libero di Palermo. Una rete che si pone come obiettivo quello di implementare le capacità di produzione, distribuzione e circuitazione delle giovani compagnie. L’obiettivo per il triennio è quello di estendere sempre più la partecipazione alla rete ad altri partner con esperienze simili e capaci di saper interpretare correttamente lo sviluppo di questi processi, garantendo un accesso alle giovani compagnie ad un lavoro dignitoso e retribuito. Queste realtà anche quest’anno selezioneranno 4 compagnie che presenteranno un primo studio, dai quali ne sarà scelto uno a cui si garantirà l’accesso ad un percorso di residenze artistiche e tutoraggio produttivo, con la possibilità di mostrare e promuovere l’esito del proprio lavoro all’interno di una vetrina programmata tra Roma, Napoli, Torino, Milano e Palermo, ovvero tutte città metropolitane, dove verrà coinvolto e sensibilizzato un pubblico di giovani e creato un osservatorio per critici e operatori. Il percorso si articolerà a tappe, coinvolgendo nella visione e nella selezione dei progetti sia le direzioni artistiche dei diversi partners in gioco sia le comunità di giovani spettatori e spettatrici coinvolti grazie a strumenti innovativi di AD e AE messi in campo da ciascuna delle realtà, a partire dalla Direzione Partecipata U25 di Dominio Pubblico per l’Argot, i Giovani O’Nest (oggi collettivo NIU) del NEST, lo Young Board di Fertili Terreni e SUPERpubblico del Pim Off di MILANO. Tutti insieme daranno vita ad una giuria, presieduta da Claudia Cannella, direttrice della rivista HYSTRIO, con l’obiettivo di selezionare nella prima vetrina a maggio presso il Teatro Argot Studio, il progetto più idoneo a proseguire il cammino, fino al suo debutto.
E l’esperienza di TEATRO DI COMUNITA’ con l’associazione Teatris che gestisce il Teatro Politeama di Marostica (VI), di prossima apertura dopo i lavori di ristrutturazione, sotto la direzione artistica di Maurizio Panici. Audience development e creazione di progetti di teatro partecipato sono gli obiettivi principali sui quali Argot e Teatris svilupperanno la loro azione territoriale: ne sono un esempio alcuni spettacoli di repertorio di Argot che Maurizio Panici ha riallestito o riallestirà con compagnie temporanee formate da attori non professionisti locali utilizzando spazi pubblici di indiscusso valore storico. Nella comunità marosticense l’Associazione Teatris, che sviluppa il rapporto sul territorio, si occuperà inoltre dei progetti di formazione dedicati anche ai giovanissimi e coinvolgerà il proprio pubblico nella selezione degli spettacoli da programmare con percorsi di visione e di avvicinamento come accade nei più avanzati laboratori di processi partecipativi europei.
A testimonianza dell’attenzione di Argot sulle nuove generazioni di artisti, verrà inoltre confermata per tutto il nuovo triennio anche la partnership col Hystrio Festival, un’iniziativa volta alla promozione, il sostegno e il riconoscimento della creatività giovanile in ambito teatrale. Una manifestazione di rilievo non solo per specialisti del settore, ma per un pubblico eterogeneo, che può venire così a contatto con le figure più rappresentative del panorama culturale e teatrale di tutto il territorio nazionale. Una collaborazione che prevede da parte di Argot anche l’ospitalità, presso il proprio spazio, il Teatro Argot Studio di Roma, delle preselezioni del concorso Premio Hystrio alla Vocazione.
Una progettualità, quella di Argot, quindi sempre vocata al contemporaneo, alla scrittura, alla sperimentazione di nuovi linguaggi con l’obiettivo di favorire la crescita di una nuova generazione di attori/autori/registi che si incrocia necessariamente anche attraverso la collaborazione con Dominio Pubblico, un progetto quest’ultimo di audience development e finalizzato allo scouting di giovani formazioni artistiche U25 che da oltre 5 anni organizza il Festival “Dominio Pubblico_La Città agli U25” e la “Rassegna Green Days” di cui Argot è da sempre partner e promotore ponendosi come produzione e tutoraggio di riferimento per tutte le giovani formazioni selezionate nel progetto. Nel 2013 Argot, sotto la guida di Tiziano Panici e Francesco Frangipane, è stato uno dei soggetti fondatori di Dominio Pubblico, progetto realizzato in co-working con le direzioni del Teatro dell’Orologio e del Kilowatt Festival.
Argot si conferma, insomma, ancora una volta una vera e propria Factory, con la vitalità e l’allegria che da anni insieme allo spazio gestito direttamente, il Teatro Argot Studio, la vede protagonista di spettacoli importanti e ricca di talenti che hanno lasciato o lasceranno il segno nella storia del teatro contemporaneo attraverso progetti innovativi volti alla ricerca di nuovi stili e nuovi linguaggi estetici.
il direttore artistico
Francesco Frangipane