PROGETTO ARTISTICO ANNUALITÀ 2020
Argot da oltre trent’anni è un punto di riferimento progettuale e produttivo di autori e artisti che si occupano di linguaggi, modalità espressive ed estetiche innovative, ma grazie soprattutto al suo spazio, il Teatro Argot Studio, continua ad essere anche enzima e punto di incontro per le nuove realtà della scena contemporanea italiana.
Al centro del suo progetto si pone quindi in modo sempre più determinante la casa Argot, lo spazio trasteverino, fucina di tutti i progetti produttivi e luogo di fermento per tutte le nuove generazioni che per formazione e vocazione continuano ad attraversare questo luogo.
Una progettualità, quella di Argot, quindi sempre più vocata al contemporaneo, alla scrittura, alla sperimentazione di nuovi linguaggi con l’obiettivo di favorire la crescita di una nuova generazione di attori/autori/registi che si incrocia necessariamente anche con Dominio Pubblico, un progetto quest’ultimo di audience development e sullo scouting di giovani formazioni artistiche U25 che da oltre 5 anni organizza il Festival “Dominio Pubblico_La Città agli U25” di cui Argot è da sempre partner e promotore. E lo farà anche quest’anno attraverso la rassegna OVER – emergenze teatrali, che nel 2020 arriva alla sua seconda edizione. Il progetto è stato immaginato per dare spazio ad idee e ad artisti emergenti.
Main partner della rassegna sono lo spazio NEST – Napoli Teatro Est di Napoli, che prenderà parte attiva alla direzione artistica del progetto e Theatron 2.0 nuova giovane realtà italiana che dedica le proprie energie nel sostenere e promuovere progetti indipendenti. Insieme realizzeranno un bando finalizzato a programmare altre 2 compagnie all’interno della rassegna e a sostenerle nella produzione e distribuzione del progetto.
OVER verrà dunque programmata sia a Roma – maggio 2020 che a Napoli – autunno 2020 e coinvolgerà in entrambe le città un gruppo di spettatori attivi U30 (Dominio Pubblico a Roma e #GiovaniO’Nest a Napoli) nella scelta dei progetti da programmare.
Il progetto è in rete con RisoNanze! network nazionale dedicato alla promozione e alla tutela del teatro U30 che quest’anno promuove un percorso di residenza che vedrà luce proprio in apertura della rassegna. Al progetto prendono parte altre 5 realtà nazionali: Direction U30 del Teatro Sociale di Gualtieri – Festival 20 30 (Bologna) – Strabismi Festival (PG) – PollineFest (LT) che consegnano all’Argot e al NEST una serie di proposte artistiche ormai mature in grado di esprimersi al meglio sulla scena e vogliose di uscire fuori, di emergere e farsi sentire.
Ad accompagnare questo processo ci sarà anche un ciclo di incontri promosso dal S.A.R.A.S. – Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo dell’Università La Sapienza legato al progetto di formazione universitaria “Per un teatro necessario” che prevede l’attivazione di un osservatorio scientifico finalizzato a indagare il lavoro delle giovani compagnie in Italia. Un simile modello verrà riproposto anche a Napoli con l’Università Federico Secondo.
Anche quest’anno, attraverso l’attività del direttore artistico Maurizio Panici, La Città di Marostica continuerà ad essere sede di un osservatorio e polo produttivo sulle nuove formazioni in collegamento diretto con lo spazio Argot e con il Centro di Produzione della Piccionaia per ospitare e produrre prevalentemente nuovi testi di autori italiani, favorendo così la diffusione di nuove opere, svolgendo una intensa attività di tutoraggio sulle nuove formazioni.
Prosegue infatti il progetto con l’Associazione Teatris di Residenza Teatrale presso il Teatro Politeama di Marostica (VI) volta alla formazione permanente di nuove figure artistiche e all’approfondimento delle nuove scritture ma soprattutto si conferma in collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale del Veneto la Rete denominata TEATRO DI COMUNITA’ con l’obiettivo di dare vita e sostegno a nuove attività e produzioni nel campo della drammaturgia contemporanea e della ricerca sui nuovi linguaggi.
Sono previste infatti l’ospitalità delle nuove produzioni Argot e l’ormai consueto appuntamento natalizio nella suggestiva cornice del Castello di Marostica del CANTO DI NATALE per la regia di Tiziano Panici e due spettacoli frutto del lavoro laboratoriale residenziale stabile condotto da Maurizio Panici presso il Ridotto del Teatro Politeama di Marostica: Zio Vanja da Anton Cechov e Aspettando Godot di Samuel Beckett.
Nel 2020 l’Argot si affaccia anche su un altro territorio, la Puglia, attraverso un progetto FINECONFINE che coinvolgerà quattro comuni: Orsara di Puglia, Bovino, Monteleone di Puglia e Candela. Un percorso che vuole mettere al centro le periferie attraverso un coinvolgimento attivo delle comunità. Una centralità creativa, scenica, concreta, anche in un contenitore geograficamente marginale. Rigenerare la fiducia della comunità attraverso esperienze emozionalmente pratiche. Toglierli dal rango di soli fruitori sporadici di eventi estivi e metterli al centro dell’evento in una continuità responsabilizzata che abbracci l’intera annualità. Il genius loci del territorio come concime culturale. Rimodellare la percezione degli abitanti verso il proprio territorio riportandoli a promuoverlo e non a denigrarlo. L’arte come segmento essenziale per combattere la paura.
Anche in questo 2020 la progettualità Argot ruoterà intorno alla promozione e al sostegno della drammaturgia contemporanea: principalmente quella italiana naturalmente, ma con uno sguardo sempre più europeo, con particolare attenzione alla drammaturgia anglosassone senza dimenticare la Spagna e soprattutto la Francia.
Progetto ammiraglio del 2020 è infatti il testo cult del francese Jean-Luc Lagarce, morto prematuramente di AIDS a 38 anni e autore di un vero e proprio testamento col suo capolavoro GIUSTO LA FINE DEL MONDO. Lo spettacolo, coprodotto con il Teatro Metastasio di Prato e in collaborazione con l’AMAT (che ne ospita il debutto nazionale presso il Teatro Lauro Rossi di Macerata), dopo la prima e unica versione italiana firmata da Luca Ronconi nel 2008-09, sempre nella traduzione di Franco Quadri, vede questa volta la regia di Francesco Frangipane e un cast di attori di grandissima qualità che va da Anna Bonaiuto ad Alessandro Tedeschi (già fondatore regista e attore della compagnia pluripremiata Carrozzeria Orfeo) fino a Barbara Ronchi, Vincenzo De Michele e Angela Curri. Il testo, riportato all’attenzione mondiale dall’omonimo film del pluripremiato Xavier Dolan, vincitore del Grand Prix della giuria a Cannes nel 2016, racconta di Louis – uno scrittore malato di Aids e prossimo alla morte – che dopo essere stato lontano da casa per dodici lunghi anni, torna nel suo paese natale per rivedere i suoi familiari e comunicare loro la notizia della sua malattia e della sua imminente morte.
Di Frangipane anche la regia dello spagnolo 7 ANNI, con Giorgio Marchesi e Arcangelo Iannace, spettacolo che ha debuttato a Roma nel 2018 e che verrà ripreso per il terzo anno consecutivo. Tratto dalla sceneggiatura di un film spagnolo e tradotto e adattato per il teatro da Enrico Ianniello, è stata la prima versione teatrale al mondo di questo script.
Il focus di Argot sulla drammaturgia contemporanea anglosassone prevede la ripresa dello spettacolo HARROGATE di Al Smith con Marco Quaglia e Alice Spisa per la regia di Stefano Patti. Lo spettacolo, che ha debuttato all’interno della Rassegna Trend del 2018 di Rodolfo Di Giammarco, affronta il delicato tema di come ci nascondiamo dietro ad una maschera, di come recitiamo sempre una versione diversa di noi stessi a seconda di chi abbiamo davanti e di come proiettiamo sugli altri variazioni di persone che vorremo vedere pur di accettare chi abbiamo di fronte: un trittico sull’ossessione, la repressione e la lussuria.
Accanto alle riprese, sono in programma due nuovi allestimenti: SOUVENIR – La fantasiosa vita di Florence Foster Jenkins di Stephen Temperley (coprodotto con Infinito srl), per la traduzione e l’adattamento di Edoardo Erba e regia Roberto Tarasco con Francesca Reggiani, Massimo Olcese e Francesco Leineri. Una commedia irresistibile in equilibrio fra talento e passione: non è importante che l’arte corrisponda a rigidi canoni classici, la passione, se brutalmente sincera, trasforma in capolavoro anche una disastrosa esibizione. Un sogno che diventa realtà. Ispirata alla vera Florence Foster Jenkins, la commedia racconta della ricca signora dell’alta società newyorkese, anima di un circolo di amanti di bel canto, che nel 1944 si esibisce al Carnegie Hall la più importante sala da concerto classica di New York.
L’altro nuovo allestimento sarà il debutto italiano di THE MAN JESUS, il grande successo inglese di Matthew Hurt, tradotto da Jacopo Rosso Ciufoli, con Roberto Ciufoli per la regia di Maurizio Panici. Un monologo straordinario che narra i momenti chiave della vita di Gesù attraverso gli occhi degli uomini e delle donne che lo circondavano, Maria, Giovanni Battista, Barabba, Giuda, Ponzio Pilato e tanti altri. Raccontare la storia di Gesù può apparire semplice, addirittura banale. THE MAN JESUS non lo è.
Al centro del progetto Argot continua ad essere presente la drammaturgia contemporanea italiana:
Un nuovo allestimento per TRADDARITE, testo dell’autrice e regista siciliana Luana Rondinelli (già vincitore come miglior spettacolo e miglior drammaturgia al Roma Fringe Festival del 2104), nato proprio all’interno di un percorso di scrittura presso il Teatro Argot Studio. Lo spettacolo, con tre interpreti d’eccezione quali Donatella Finocchiaro, Claudia Potenza e Antonia Truppo, tre attrici di cinema e teatro pluripremiate nel panorama nazionale, racconta il modo in cui tre donne siciliane, riunite da una veglia funebre, fanno trapelare nelle loro confidenze la realtà inconfessabile della violenza dell’uomo sulla donna. Proprio come pipistrelli (Taddrarite termine siciliano che significa pipistrelli appunto), queste donne hanno sempre vissuto nell’oscurità violenze e sopraffazioni domestiche, che nell’arco dello spettacolo trovano la via per manifestarsi, primo segno di un riscatto e dell’affermazione della propria dignità.
Un progetto speciale volto all’innovazione e alla multidisciplinarietà è Segnale d’allarme | La mia battaglia VR. L’opera teatrale di Elio Germano e Chiara Lagani (fondatrice di Fanny & Alexander) diretto in realtà virtuale da Elio Germano e Omar Rashid. Segnale d’allarme è la trasposizione in realtà virtuale de La mia Battaglia, un’opera- portata in scena da Elio Germano stesso – che parla alla e della nostra epoca. Lo spettatore sarà portato a piccoli passi a confondere immaginario e reale, e attraverso la realtà virtuale, ad immergersi nell’opera teatrale diventandone parte.
Assistendo ad un monologo che sarà un crescendo e allo stesso tempo una caduta verso il grottesco. Segnale d’Allarme racconta una storia vera, la nostra.
Segnale d’allarme diventa oggetto di indagine scientifica a Roma, grazie sempre alla collaborazione con il Dipartimento S.A.R.A.S. dell’Università La Sapienza che inaugura un nuovo percorso di studi e approfondimento sulla ricerca delle arti sceniche e attoriali che incontrano cinema e nuovi media digitali come la Virtual Reality e le piattaforme digitali. Il percorso, promosso con il titolo “L’attore tra il teatro, cinema e new media”, verrà attivato a gennaio 2020 e proseguirà per tutta la durata dell’anno accademico. Argot Produzioni collaborerà alla progettazione degli altri incontri sempre all’interno dell’offerta formativa “Per un teatro necessario”.
Il progetto di Elio Germano è sempre coprodotto con Infinito srl con cui è prevista anche la ripresa di un fortunatissimo spettacolo che ha debuttato nel 2019, COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA di Dario Fo e Franca Rame con Chiara Francini e Alessandro Federico e la regia di Alessandro Tedeschi (carrozzeria Orfeo): un grande classico della commedia italiana, firmata dal premio nobel e da sua moglie, scomparsi pochi anni fa, che racconta la tragicomica storia di una coppia di coniugi, figli del sessantotto e del mutamento della coscienza civile del Bel Paese. L’evoluzione del matrimonio borghese è visto alla luce delle riforme legislative degli anni Settanta e le trasformazioni dei nuclei familiari e del loro andamento del punto di vista socioantropologico.
Altra novità italiana invece il progetto che nasce in collaborazione con Città della Pieve su ET- Elio Trenta, testo teatrale scritto dall’attore Luigi Diberti e dallo sceneggiatore Gianmario Pagano che vuole raccontare del giovanissimo “inventore” pievese che nel 1931 registrò il primo brevetto del cambio automatico. Lo spettacolo interpretato dallo stesso Diberti e diretto da Francesco Frangipane debutterà presso il Teatro degli Avvalorati di Città della Pieve.
Non mancheranno le riprese di due monologhi d’autore: ROGER, il testo di Umberto Marino, con Emilio Solfrizzi, che rappresenta un’immaginaria partita tra un generico numero due e l’inarrivabile numero uno del tennis di tutti i tempi, un campionissimo di nome Roger e KAMIZAZE NAPOLETANO, scritto e interpretato da Arcangelo Iannace che racconta la tragicomica esistenza di Rosario, un insolito kamikaze che pensa di aver trovato finalmente la sua salvezza nel martirio, forse… Lo spettacolo è stato selezionato per il Torino Fringe festival 2020.
Prosegue anche il progetto di Rete col NEST – Napoli Est Teatro in cui si vogliono continuare a mettere in connessione i rispettivi spazi in un’ottica di Rete condivisa che punta alla valorizzazione e promozione delle proprie produzioni under 35 nei due territori di competenza. Ne è un esempio in questa direzione, come abbiamo già detto, la condivisione del Progetto Over-Emergenze Teatrali. Prosegue inoltre il percorso della coproduzione (in collaborazione con la Corte Ospitale) dello spettacolo NON PLUS ULTRAS, un progetto di Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano. Lo spettacolo, che ha debuttato al Napoli Teatro Festival 2019 all’interno della sezione SportOpera, è un progetto d’indagine teatrale che nasce dall’esigenza di comprendere i meccanismi di uno dei più grandi fenomeni di aggregazione sociale degli ultimi 50 anni: le tifoserie calcistiche, nello specifico il fenomeno Ultras.
Tra le riprese più significative anche quella del fortunato Canto di Natale – A Christmas Carol, che dopo 8 anni di repliche e di successi, e dopo essere stato ospitato nella stagione ragazzi “Il Teatro Fa Grande!” del Teatro Argentina di Roma 2017/2018 è stato per la prima volta interrotto a causa della scomparsa dell’attore protagonista Renato Campese nell’ottobre del 2018, nel ruolo di Mr. Scrooge. Dopo la scomparsa del grande attore la compagnia Argot ha deciso di allestire una nuova versione della storica produzione introducendo un nuovo importante elemento: il personaggio di Scrooge diventa un burattino che viene manovrato dai quattro storici interpreti dello spettacolo, ampliando ancora di più i linguaggi scenici e la multidisciplinarità alla quale Argot mira.
La Direzione Artistica
Maurizio Panici
Francesco Frangipane