Non plus ultras
un progetto di Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano
con Adriano Pantaleo
drammaturgia e regia Gianni Spezzano
scene Vincenzo Leone
costumi Giovanna Napolitano
luci Giuseppe Di Lorenzo
assistente alla regia Raffaella Nocerino
collaborazione alla drammaturgia Adriano Pantaleo
organizzazione Carla Borrelli
produzione Argot produzioni / Nest
un ringraziamento a La Corte Ospitale
«Il modello di vita dell’Italia non può essere e non sarà mai quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi. Lo sport è un’altra cosa».
Sergio Mattarella (durante Il Messaggio del Presidente della Repubblica agli Italiani del 2018)
Qual è il modello di vita degli Ultras? Attraverso un’indagine teatrale durata quattro anni, abbiamo cercato di dare una risposta a questa domanda. Il modello di vita degli Ultras si racchiude in una sola parola: Mentalità.
Dunque, cos’è la Mentalità? È una filosofia di vita basata su delle regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti gli Ultras. L’impianto drammaturgico dello spettacolo procede alla scoperta di questo codice etico e comportamentale svelandone i pregi e i limiti.
Ciro cerca di conquistare la dolce Susanna, figlia del temuto capo Ultras Biagio ‘O Mohicano. La sua strategia è semplice: riuscire ad introdursi nel mondo della curva e conquistare la benedizione dal padre della ragazza. Ciro nel tentativo di sedurre resta sedotto, completamente catturato da quella mentalità che sembra dare un senso alla sua vita piatta e monotona che ha sempre detestato. Però. Cosa vuol dire essere un Ultras? Che responsabilità porta? Che legame corre tra lo stato civile e il movimento Ultras? Che costi ha essere un ultras?
Non Plus Ultra, ovvero “non più oltre”, la scritta che Ercole incise, sulle colonne omonime, per stabilire il limite al quale l’uomo aveva accesso. Qual è questo limite? Ciro lo scoprirà, a sue spese.
Ph. Manuela Giusto
Ph. Carmine Luino