QUARTETTO CASA DI BAMBOLA

Locandina Quartetto casa di bambolada Henrik Ibsen

riscrittura scenica e regia Emanuela Giordano

musiche originali Antonio di Pofi

personaggi e interpreti 

in ordine di apparizione

Nora  Mascia Musy

Torvald  Stefano Santospago

Cristina  Alessandra Fallucchi

Krogstad  Graziano Piazza

Quattro attori e una regista si interrogano sulle contraddizioni e le dinamiche espresse da Ibsen nella relazione tra uomo e donna: potere, possesso, erotismo, danaro. Scoprono che da allora, da quando Ibsen scrisse Casa di Bambola, le cose sono si, cambiate, ma le dinamiche e gli equilibri all’interno di una coppia sono forse le stesse.  Il quartetto in scena ci accompagna passo passo nell’opera che suscitò grande scalpore in tutto il mondo, tanto che alcune produzioni suggerirono di apporre cambiamenti radicali nel finale, giudicato improponibile.

Casa di Bambola ha infatti avuto tre finali diversi ma solo l’originale è quello approvato dall’autore. Questi tre finali, fin’ora mai messi in scena, sono raccontati e interpretati per la prima volta.  Ci aiutano a capire la portata dirompente del testo  giudicato troppo spregiudicato se non addirittura amorale.

In Europa, alla fine dell’Ottocento, non era ancora tutelato il diritto d’autore.  Gli impresari erano più attenti alle reazioni del pubblico (perbenista) che al rispetto di un drammaturgo di fama  internazionale come Ibsen. Con la compiacenza degli attori protagonisti, per non minacciare la sacralità dell’istituzione familiare,  impedirono a Nora di uscire di casa,  di fatto la richiusero dentro il suo salotto tutto merletti e cinguettii.  La vollero relegare a tutti i costi dentro la  sua “rassicurante” dimensione domestica, inficiando così il senso stesso dell’opera.

Tutto questo dietro le quinte si intreccia con la storia, grazie anche ad una soluzione di scrittura scenica che mette a fuoco solo le relazioni speculari delle due coppie protagoniste, quella di Nora e Torvald  e quella di Cristina e Krogstad.

Nora, eterna adolescente, moglie bambina in rotta di collisione con le sue  sicurezze, è il contraltare di Cristina, che ha dovuto assumersi fin da piccola il peso di una condizione sociale disagiata, prendendosi carico della sua sopravvivenza e di quella dei suoi familiari. Torvald, lavoratore infaticabile e di successo, arroccato in giochi di ruolo ormai logori, è il contraltare di Krogstad, più volte coinvolto in affari non chiari ma in grado di riscattarsi, di rinunciare a denaro e carriera pur di recuperare un rapporto, forse alla pari, con Cristina.

I ruoli si rovesciano: chi aveva tutto deve ricominciare da capo, trovando nuove soluzioni esistenziali e chi non aveva più nulla, ricomincia a sperare.

La modernità del testo si rivela e ci coinvolge.

EX ANTIGONE

– sulla felicità –

adattamento e regia Maurizio Panici

con Valentina Carli e Maurizio Panici

aiuto regia Marzia G.Lea Pacella e Maria Stella Taccone

luci Daria Grispino

Antigone è la storia della figlia di Edipo, che decide di dare sepoltura al cadavere del fratello Polinice ucciso per mano di Eteocle sotto le mura della città. Antigone compiendo un atto di pietà si mette contro il decreto emanato dal nuovo re di Tebe, suo zio Creonte. Scoperta dalle guardie, Antigone viene condannata a morte. Siamo a Tebe, nel cuore del palazzo di Creonte, i due si confrontano fino allo sfinimento sulle opposte ragioni .

NOTA DI REGIA Reinterpretando il testo di Anouilh, ho ideato uno spettacolo che ferisce. E’ un urlo e fa esplodere il disagio che è in ognuno di noi per arrivare alla catarsi, alla riapertura della speranza. Si parte per un viaggio emotivo , per immergersi in una voragine di inquietudini, disgusto verso il mondo. In questo allestimento ho optato per la semplificazione del modello greco a favore della concentrazione del dialogo tra i due protagonisti. In particolare nello spettacolo si confrontano/scontrano il maschile e il femminile, la vecchiaia e la giovinezza, le ragioni della politica e le ragioni del sentimento. I due protagonisti come viandanti stremati che non vedono più orizzonti e lottano solo per la sopravvivenza si confrontano senza pietà. Lo spettacolo mette in moto una reazione forte quanto è stata profonda la ferita che abbiamo inflitta alla vita. Un invito ad abbandonare la cecità, l’egoismo a cancellare le brutture e le ristrettezze di un pensiero che porta alla sordità dell’ascolto dell’altro. Uno spettacolo rivolto soprattutto ai giovani, perché sono loro che più degli altri debbono capire quanto sia importante la vita e quanto sia importante non lasciarsela sfuggire di mano, soprattutto in questo tempo che stiamo vivendo, è fondamentale abbracciare una visione critica che però parte dalla sensibilità e dall’emozione per arrivare a una consapevolezza del significato profondo del senso di vivere.

Maurizio Panici

 

EFFIMERA

di Stefano Benni


con Dacia d’Acuto

regia Stefano Benni e Viviana Dominici

 
scenografia Pietro Perotti

costumi Lucrezia Farinella

disegno luci Giuseppe Filipponio

suono Fabio Vignaroli

assistenza tecnica Daria Grispino

foto e grafica Manuela Giusto
 

Ha delle meravigliose ali, ma deve ancora imparare a volare. E’ una farfalla, o forse una giovane fata, o una strega, o una ragazza come tante. Buttata nel bosco del mondo. Sapendo che la sua vita sarà  breve, e che bisogna goderne ogni attimo, in bilico  tra l’ironia e la paura. [Stefano Benni]

Un monologo inedito di Stefano Benni con Dacia d’Acunto e la scenografia di Pietro Perotti, una riflessione profonda ed ironica sul tema dell’apparire.

Stefano Benni Scrittore. Giornalista. Poeta. Umorista. Attore. Ha pubblicato una ventina di libri molti dei quali sono stati tra i grandi best-seller degli ultimi anni. Benni è un autore poliedrico e tra i suoi scritti troviamo romanzi, racconti, poesie come anche drammaturgie, articoli di vario genere e ancora scritti di diversa natura e disegni. Soprannominato Lupo perché da piccolo, non riuscendo a dormire, usciva di soppiatto, la notte con i suoi  cani, per la montagna. Debutta nel 2012 nella regia teatrale con Le Beatrici, liberamente tratto dal suo testo e presentato al Festival di Spoleto. Ha portato in scena Lolita,La Terra Desolata di Eliot , Poe e ha lavorato con moltissimi musicisti jazz e classici.

 

Angeli

di Filippo Gili


con Pier Giorgio Bellocchio, Arcangelo Iannace

regia Filippo Gili

aiuto regia Silvia Picciaia 
un progetto di Uffici Teatrali

E se essere uno dei pochi uomini nella storia ad avere l’impressionante privilegio di stare accanto a un vicario di Dio rappresentasse il più beffardo degli eventi? Se quest’ala di Dio venuta dall’alto per rendere felice un uomo si dimenticasse, al dunque, la formula della felicità? Due attori, una mise en scene giocata su uno spazio che sarà la stramba casa intorno alla quale, disseminati, “invisibili”, gli spettatori si ritroveranno a spiare, da dentro, come fantasmi silenziosi, la strana vicenda dell’apparente fortuna di Angelo Colautti, e di questo sprovvedutissimo, incauto, disgraziato angelo.
(Filippo Gili)

Filippo Gili diplomato come attore presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. Ha recitato diretto da Luca Ronconi in “Besucher” di B. Strauss, ‘Gli ultimi giorni dell’umanità’ di K. Kraus, “La pazza di Chaillot” di J. Giradoux, ‘Misura per misura’ di W. Shakespeare, “Sturm und drang” di F. Von Klinger. Ha diretto i lungometraggi “Casa di Bambola”, “Prima di andar via”, “L’ultimo raggio di luce”, ed è in fase di montaggio “Il gabbiano”. Ha firmato le recenti regie di “Porte chiuse”, da Sartre, “Spettri”, da Ibsen, “Oreste” da Euripide/Bellocchio scritto a quattro mani con Marco Bellocchio. All’interno della stagione #Argot30 con la compagnia Uffici Teatrali ha messo in scena “Sistema Cechov: Tre sorelle | Il Gabbiano”. Tratta da una messa in scena di Francesco Frangipane, una nuova versione del suo “Prima di andar via” è stata girata (e presto sarà in uscita al cinema) da Michele Placido

 

“Nessun Luogo è Lontano” al Teatro Cometa

nlel

23 novembre – 11 dicembre 2016 al Teatro della Cometa di Roma

NESSUN LUOGO È LONTANO 

con

Giampiero Rappa

Giuseppe Tantillo

Alice Ferranti

regista assistente Alberto Basaluzzo

musiche originali Stefano Bollani

scenografia Francesco Ghisu

disegno luci Daria Grispino

costumi Lucia Mariani

voci registrate Alberto Basaluzzo e Alessandra Schiavoni

Una giornalista giovane e determinata affronta un lungo viaggio per intervistare Mario Capaldini, ex scrittore di successo,  un uomo burbero e cinico che da alcuni anni ha chiuso ogni rapporto con il mondo dopo aver rifiutato un’ importante premio letterario. Quali verità nascoste la giornalista vuole scoprire su di lui? E che cosa cerca e nasconde Ronny, il giovanissimo e irruento nipote di Mario che a sorpresa e con entusiasmo torna a trovarlo dopo tanto tempo?Riuscirà l’uomo a difendere la sua baita dalla intrusione dei due giovani? O forse è proprio quell’intrusione che sta attendendo da tempo senza saperlo? Mistero, silenzi, ritmi serrati e ironia in un testo che parla di orgoglio, conflitti tra genitori e figli, amore, perdono.

Teatro della Cometa

Via del Teatro Marcello, 4
00186 Roma (RM)

info e biglietteria www.teatrodellacometa.it

Tempesta debutta al Teatro Argot Studio

Tempesta

DAL 2 NOVEMBRE 2016

mar-sab ore 20.30 dom ore 17.30

 

TEMPESTA

di William Shakespeare  

regia Maurizio Panici

con

Luigi Diberti, Pier Giorgio Bellocchio,

Matteo Quinzi, Claudia Gusmano, Valentina Carli,

Riccardo Sinibaldi, Antonio Randazzo

 

musiche Giovanni Di Giandomenico

scene Francesco Ghisu

costumi Anna Coluccia

light design Giuseppe Filipponio

aiuto regia Maria Stella Taccone

con la collaborazione di Alessandro Carbonara

Maurizio Panici affronta l’ultima fatica del drammaturgo inglese William Shakespeare offrendone una lettura che s’interroga sul contemporaneo e ne sviscera limiti e potenzialità. Il mago Prospero, l’innocente Miranda, il mostro Calibano, lo spiritello Ariel, l’usurpatore Antonio, l’ingenuo Ferdinando, Alonso il re di Napoli, il buffone Trinculo, l’ubriacone Stefano sono metaforicamente intrappolati nello spazio di una discarica, area di disordine, violenza e confusione morale, deposito di rifiutati, buco nero disgraziato e melmoso ma allo stesso tempo terreno di nuove possibilità. La parola diventa strumento di riscatto, Il naufragio atto necessario di rinascita, la tempesta specchio di una situazione prepotentemente attuale: duchi e mozzi, signori e poveracci convivono e s’intrecciano su uno stesso sfondo, questi ultimi espropriati dal potere sovversivo della parola. Importante produzione targata Argot Produzioni, La Tempesta sceglie di debuttare al Teatro Argot Studio, storico spazio di innovazione teatrale romano e si avvale di due protagonisti d’eccellenza: Luigi Dilberti è Prospero, Piergiorgio Bellocchio è Calibano, affiancati da un cast di giovani e talentuosi attori come Matteo Quinzi, Claudia Gusmano, Valentina Carli, Riccardo Sinibaldi, Antonio Randazzo.

TEATRO ARGOT STUDIO

via Natale del Grande, 27 Roma

06.5898111  |   info@teatroargotstudio.com

Maggiori info www.teatroargotstudio.com