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Raccontare una storia con le parole (narrativa, teatro) o con le immagini (cinema e fumetto) permette di dare una nuova dimensione all’esistenza. Un percorso che offre suggestioni per analizzare le proprie emozioni, per guardare il mondo con attenzione e per ritrovare il desiderio di meravigliarsi. L’obiettivo è di fornire gli strumenti tecnici per dare forma all’idea narrativa e gli stimoli necessari per poterla sviluppare in un romanzo, in un testo teatrale oppure in una sceneggiatura e alla fine dell’iter formativo di essere in grado di sviluppare il proprio progetto. Dall’idea fino alla creazione originale di un racconto, di un testo teatrale, di un soggetto cinematografico. Un percorso compiuto per dare forma alla propria storia, attraverso l’analisi del tema, della struttura e della progressione drammatica (snodi drammaturgici-narrativi), dell’importanza dell’incipit e del finale, della creazione del personaggio, degli stili (punto di vista e Narratore) e generi di scrittura. Durante il percorso si analizzeranno vari testi letterari e teatrali, e film. Particolare attenzione verrà dedicata alla drammaturgia teatrale.
Il termine finale per l’invio delle domande di ammissione è fissato per sabato 20 settembre 2014. Entro tale data i candidati dovranno compilare la domanda d’iscrizione allegata all’avviso scaricabile dai siti www.arteteatro.it ewww.orvietostudi.it ed inviarla via e-mail ed in formato word ad entrambi i seguenti indirizzi: orvietostudi@gmail.com ed info@orvietostudi.it . La domanda può essere inviata anche a mezzo fax al numero: 0763.306524.
Per informazioni: marziagl@yahoo.it –orvietostudi@gmail.com – info@orvietostudi.it –www.arteteatro.it – www.orvietostudi.it
da “Il corriere dell’Umbria” del 23/08/2014
In prima fila a dargli coraggio c’era anche Franca Valeri, l’amica del cuore, la Maestra, l’irresistibile, straordinaria e inimitabile attrice (anche se Mauro Bronchi ci prova ad imitarla ogni sera alle 23 con indubbio successo e tanti “esauriti”) che Pino Strabioli adora e accompagna ovunque quando può. Venerdì sera Strabioli ha debuttato al Festival con un alto indice di gradimento da parte del pubblico presente numeroso al Nido dell’Aquila, con la commedia “L’abito della sposa” scritta con indubbia abilità da Mario Gelardi su misura per l’attore orvietano tornato finalmente sul palcoscenico dopo tanta televisione.
Archiviato il flop dell’inaugurazione il Festival di Spada, iniziando da Strabioli, ha ripreso subito vigore e il clima si è rasserenato: la Russia culturale ha cominciato la sua passerella di mostre, di danze, di musica e di personaggi, alla Sala delle Pietre sono iniziati gli incontri letterari (Servadio, Costantini), Beppe Chierici canta Brassens e i ristoranti e bar si sono riempiti di artisti, registi, produttori e di vip più o meno noti disposti a commentare e a rispondere alle domande degli spettatori e dei tuderti. Ma torniamo al delizioso “L’abito della sposa”. Ambientato negli anni ’60, e precisamente nel 1963, quelli che Strabioli, nostalgico raccoglitore di memorie, ama di più per naturale predisposizione, riconoscibili nella passione del protagonista per Rita Pavone , Mina e Michele ma anche dalle cronache radiofoniche e televisive della tragedia del Vajont e dell’assassinio di Kennedy, la commedia racconta una vicenda minimalista tra due solitudini che si svolge all’interno di una sartoria: lui, Lucio, vive ascoltando canzonette e nel rimpianto di un amore finito male con una persona sposata e lei, Nunzia, ricamatrice timida, dimessa ed introversa (la bravissima Alice Spisa, vincitrice del Premio Ubu 2013), animata dalla voglia di vendetta per un giovanotto che l’ha lasciata considerandola non alla sua altezza. La storia si sviluppa e si scioglie con naturalezza con un piccolo colpo di scena finale, grazie alla mano leggera del regista Maurizio Panici e soprattutto al testo di Mario Gelardi che alterna momenti di profonda intimità ed altri giocosi ed arguti.
Anna Lia Sabelli Fioretti
Con il Seminario residenziale di scrittura “PAROLE PER RACCONTARE – narrativa, teatro, cinema” condotto dalla Dott.ssa Marzia Pacella, ha inizio un promettente rapporto di collaborazione formativa tra la Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” ed ArTè – Teatro Stabile d’Innovazione. Il corso si terrà ad Orvieto, presso la sede del Centro Studi a Palazzo Simoncelli in Piazza del Popolo n. 18, a partire dal prossimo 26 settembre fino al 13 dicembre.
Raccontare una storia con le parole (narrativa, teatro) o con le immagini (cinema e fumetto) permette di dare una nuova dimensione all’esistenza. Un percorso che offre suggestioni per analizzare le proprie emozioni, per guardare il mondo con attenzione e per ritrovare il desiderio di meravigliarsi. L’obiettivo è di fornire gli strumenti tecnici per dare forma all’idea narrativa e gli stimoli necessari per poterla sviluppare in un romanzo, in un testo teatrale oppure in una sceneggiatura e alla fine dell’iter formativo di essere in grado di sviluppare il proprio progetto. Dall’idea fino alla creazione originale di un racconto, di un testo teatrale, di un soggetto cinematografico. Un percorso compiuto per dare forma alla propria storia, attraverso l’analisi del tema, della struttura e della progressione drammatica (snodi drammaturgici-narrativi), dell’importanza dell’incipit e del finale, della creazione del personaggio, degli stili (punto di vista e Narratore) e generi di scrittura. Durante il percorso si analizzeranno vari testi letterari e teatrali, e film. Particolare attenzione verrà dedicata alla drammaturgia teatrale.
Il termine finale per l’invio delle domande di ammissione è fissato per sabato 13 settembre 2014. Entro tale data i candidati dovranno compilare la domanda d’iscrizione allegata all’avviso scaricabile dai siti www.arteteatro.it ewww.orvietostudi.it ed inviarla via e-mail ed in formato word ad entrambi i seguenti indirizzi: orvietostudi@gmail.com edinfo@orvietostudi.it . La domanda può essere inviata anche a mezzo fax al numero: 0763.306524.
Per informazioni: marziagl@yahoo.it –orvietostudi@gmail.com – info@orvietostudi.it –www.arteteatro.it – www.orvietostudi.it
26 anni di pontificato di un uomo straordinario che ha cambiato il mondo, visto dall’obiettivo del fotografo Gianni Giansanti, che ne ha saputo cogliere gli aspetti più intimi, propri dell’uomo oltre che del pontefice. Immagini che descrivono la fierezza, l’orgoglio, l’umiltà di un Papa che ha lottato nell’affrontare e sostenere un ruolo così importante in un momento storico pieno di cambiamenti e contraddizioni.
Da venerdì 23 maggio su Google Play è possibile scaricare gratuitamente per i sistemi operativi Android l’app “La Città del Corpus Domini” per avere tutte le informazioni sull’evento che si svolgerà ad Orvieto dal 13 al 15 giugno.
ORVIETO – La manifestazione “Orvieto città del Corpus Domini” in programma dal 13 al 15 giugno diventa quest’anno un viaggio musicale, teatrale, cinematografico ma anche spirituale in diverse tappe. Dopo il positivo riscontro della scorsa edizione, la manifestazione si arricchisce infatti di nuovi appuntamenti dedicati alla spiritualità. Non solo la festa medioevale con la partita a scacchi a personaggi viventi in costume d’epoca tra la città di Orvieto e Marostica e la rappresentazione del dramma sacro “Miracolo de lo sacro Corporale” di Giuseppe Baiocco, da anonimo del XIV secolo.
Arricchisce il programma di questa edizione un’importante collaborazione con Rai Cinema, nata per dare luogo a una tre giorni di incontri e conversazioni con uomini di fede e archeologi di fama internazionale in occasione delle proiezioni di docufilm sulla spiritualità, commentati insieme a Franco Scaglia, scrittore e ideatore di una serie dedicata a Gerusalemme e la Terra Santa. Il momento centrale di questa nuova iniziativa – presentata ieri dalla Fondazione Cro, da Artè e Mancinelli – è la presentazione del docufilm “Pietre vive, da Orvieto a Gerusalemme”prodotto da Rai Cinema in collaborazione con l’Opera pellegrinaggi romana e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Altra novità di questa seconda edizione sarà lo spettacolo teatrale “Pietre vive” sulle figure di Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d’Aquino.
Lo spettacolo verrà rappresentato nei sotterranei del Duomo di Orvieto dal 6 all’8, il 15 e dal 19 al 22 giugno. Una rappresentazione, attraverso immagini e testo, come percorso di avvicinamento al Miracolo Eucaristico e alla storia di quell’edificio straordinario che è il Duomo di Orvieto, tabernacolo nato per custodire il Sacro Corporale. Il programma prevede infine l’allestimento della mostra fotografica su Giovanni Paolo II “Karol, il papa che ha cambiato la storia”, 87 ritratti inediti di Gianni Giansanti che saranno esposti dall’1 al 30 giugno nella chiesa di san Giacomo. Disponibile dalla prossima settimana su App Store e Google Play l’App che guiderà turisti e pellegrini all’interbo del programma della manifestazione.
Dal 7 al 12 Aprile al Teatro Mancinelli di Orvieto si terrà il workshop di formazione per attori “Personaggio, carattere e maschera” condotto da Maurizio Panici, Direttore Artistico di ArTè Teatro Stabile d’Innovazione di Orvieto.
Massimo 15 partecipanti.
orari 10.00 – 13.00 / 14:30 – 18.00
Il lavoro si svolgerà avendo come testo di riferimento il “Teatro comico” di Carlo Goldoni, considerato dal suo stesso autore più alla stregua di un manifesto di poetica che come una pièce teatrale vera e propria.
-…il carattere innovativo dell’opera goldoniana è quello di offrire agli spettatori non la finzione della vita, ma la finzione di uno spettacolo in prova, il “teatro nel teatro” o metateatro, in anticipo di quasi due secoli sulla trilogia di Pirandello. Il “metateatro” di Goldoni non ha alcuna ambizione dialettica o metafisica; il suo scopo e’ unicamente quello di farci vedere una compagnia di attori durante le prove di una nuova commedia, e ancor più di approfittarne per riassumere i criteri della sua grande riforma: la verosimiglianza in luogo dell’ artificio, la commedia di caratteri in luogo della commedia di maschere, il teatro “premeditato” in luogo del teatro dell’ improvvisazione -.
La scelta del testo nasce quindi dall’esigenza di far lavorare gli attori a tutte le fasi di costruzione del personaggio, il loro successivo passaggio al carattere e il lavoro in maschera, con l’obiettivo di offrire un reale percorso di formazione e pratica di palcoscenico.
Il laboratorio verrà suddiviso in una sessione di riscaldamento e training prevalentemente la mattina, mentre nel pomeriggio si lavorerà sul testo e sulla costruzione del personaggio.
PER ISCRIVERSI
I partecipanti dovranno inviare:
– due foto (una in primo piano e una a figura intera) in formato JPG
– un CV sintetico in cui siano indicate le esperienze artistiche/teatrali e formative, il livello di conoscenza delle lingue ed eventuali progetti di lavoro proposti.
Le domande dovranno pervenire all’indirizzo promozione@teatromancinelli.it entro e non oltre mercoledì 2 aprile 2014 con in oggetto “Richiesta di partecipazione workshop”.
La comunicazione sull’avvenuta accettazione delle domande avverrà telefonicamente e tramite mail entro venerdì 4 aprile 2014.
La quota di partecipazione è di € 300 con alloggio in appartamento/foresteria. Il vitto è escluso dalla quota. Senza alloggio in foresteria il costo del workshop è invece di € 200. Il pagamento della quota avverrà il primo giorno di laboratorio.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Silvia Picciaia 327/9451025 silvia.picciaia@gmail.com